Se non vi interessa esplorare il vostro universo immaginario personale, se non vi interessa fare delle scoperte e cercare di comprenderle, come potete definirvi insegnanti di matematica? Se non avete un rapporto personale con la materia che insegnate, se non vi dà emozioni, se non vi fa correre brividi lungo la schiena, allora è meglio che troviate qualcos’altro da fare. Vi piace lavorare con i ragazzi e fare gli insegnanti è il vostro vero desiderio? Perfetto. Ma insegnate qualcosa che abbia un vero significato per voi, su cui abbiate qualcosa da dire.
Paul Lockhart, Lamento di un matematico
Cari (ex) colleghi,
quello che segue rappresenta, come è normale per un post su internet, uno sfogo personale dettato dall’incapacità dello scrivente di comunicare in altra maniera. Per questo, se doveste trovare alcune delle mie parole offensive o rancorose non dateci troppo peso: offendersi per un post su facebook è tra le poche mosse più stupide rispetto a quella di scriverne uno. D’altra parte mi interessa sollevare alcune domande a cui ciascuno può rispondere secondo la propria coscienza, anche ignorando le conclusioni a cui, per il momento, sono arrivato io. Continua a leggere